Alessandra Tripoli
“Essere mamma è meglio di quanto mi aspettassi. Liam ha dato un senso nuovo alla mia vita e ha reso quel sogno ancora più bello di come lo potessi immaginare.”
Quella di Alessandra e Luca è una storia di altri tempi.
Si conoscono da quando erano ancora nel pancione delle loro mamme. Sono stati prima partner di ballo, poi migliori amici, fidanzati, marito e moglie e ora, finalmente, mamma e papà.
Stiamo parlando di Alessandra Tripoli, una delle ballerine professioniste più amate del famoso show di Rai 1, Ballando con le Stelle, e di suo marito.
Era l’11 gennaio del 2021 quando, a Hong Kong, veniva alla luce il piccolo Liam, meravigliosa creatura frutto del loro amore.
“Con l’arrivo di nostro figlio, la nostra vita si è stravolta. Prima, io e Luca eravamo abituati a viaggiare molto per lavoro, ma naturalmente, con la nascita del bambino, abbiamo dovuto ridimensionare le nostre trasferte.”
Tu e Luca, alla nascita di Liam vi trovavate ad Hong Kong, dove vivete e lavorate da circa 10 anni, dunque lontani dalle vostre famiglie. Non dev’essere stato semplice gestire il bambino durante i suoi primi mesi di vita lavorando entrambi e senza nessun aiuto. Come avete fatto?
“Non avendo voluto una tata, è stato fondamentale organizzarci con i turni di lavoro facendo in modo di incastrarci a vicenda: io lavoravo la mattina presto, Luca da mezzogiorno fino circa alle 19 e poi io tornavo al lavoro di sera, dopo le 19.”
So che era da molto tempo che desideravi diventare mamma, esserlo è come te lo aspettavi?
“Essere mamma è meglio di quanto mi aspettassi. Sicuramente sono di parte, ma credo che Liam sia un bambino speciale: allegro, simpatico, sempre sorridente. Ha dato un senso nuovo alla mia vita e ha reso quel sogno di diventare madre ancora più bello di come lo potessi immaginare.”
Qual è stato il momento più difficile che hai dovuto affrontare dalla nascita di tuo figlio fino a questo momento?
“Purtroppo, proprio il giorno in cui è venuto al mondo, perché, come tante altre donne, sono stata costretta ad affrontare il parto da sola. Ho cominciato il mio travaglio più o meno all’ora di pranzo e sono rimasta a casa fino a mezzanotte. Abbiamo deciso di andare in ospedale solo quando le contrazioni erano a meno di 4 minuti l’una dall’altra. Non prima, poiché desideravo condividere con Luca quanto più tempo possibile. Devo dire che, non poter incrociare gli occhi di mio marito nel momento in cui Liam è nato, per me è stata una vera violenza.“
Avere Liam accanto, con i suoi meravigliosi sorrisi e il suo dolcissimo modo di fare, ti ha aiutata a prendere la vita con maggior spensieratezza oppure essere mamma ti ha resa più prudente?
“In realtà non credo di essere diventata più prudente dopo la nascita di mio figlio, poiché sono già di indole una persona molto cauta.
Senza dubbio però, da quando è nato Liam, non riesco a fare a meno di pensare che tutto ciò che mi accade ha delle conseguenze su questo bimbo che ha bisogno di me. Dunque, devo dire di essere diventata molto più paranoica, specialmente se parliamo della mia salute.”
Liam ha ormai più di un anno e in questo ultimo periodo sta davvero crescendo a vista d’occhio. Quali sono i valori che tu e Luca state cercando di trasmettergli?
“Sicuramente quelli che ci sono stati tramandati dalle nostre famiglie, cioè il rispetto per il prossimo e l’umiltà. Inoltre, ci teniamo a fargli capire fin da subito quanto sia importante rimboccarsi le maniche e lavorare sodo, poiché niente nella vita ti viene regalato.
Io e mio marito proveniamo da due famiglie umili, quindi abbiamo sempre dato molto valore al denaro guadagnato, in quanto frutto di un grande lavoro e di tanti sacrifici. Ecco, vorremmo che Liam venisse su allo stesso modo.”
Quali sono, invece, le passioni che vorreste che il bambino ereditasse da voi?
“Noi appoggeremo sempre Liam nel fare ciò che gli piace di più, anche se il papà preferirebbe che non scegliesse la nostra stessa professione. Vorrebbe che optasse per qualcosa di meno complesso e più gratificante a livello economico.”
Come argomento principale per questo primo numero di INGENIOUS ho fortemente voluto scegliere la LIBERTÀ. Credo che sia un tema molto importante da affrontare, specialmente nell’ambito delle relazioni genitore-figlio. Cosa ne pensi a riguardo? Sei per un metodo educativo impositivo oppure invece credi che sia più giusto lasciare i propri figli liberi di agire secondo le loro idee?
“Ciò che conta di più, secondo me, è insegnare loro i valori: noi non siamo altro che lo specchio della famiglia in cui siamo cresciuti. Dunque, mi auguro che le scelte di mio figlio siano sempre influenzate da ciò che io e suo padre gli stiamo insegnando.
Inoltre, penso che l’esempio di noi genitori sia fondamentale: il nostro modo di vedere il mondo diventerà il suo primo approccio per decodificarlo. Chiaramente, diventando grande, svilupperà un suo personale punto di vista, ma penso che le basi poste da noi genitori siano fondamentali.”
La vostra è una storia d’amore talmente bella che a tratti sembra inverosimile. Per molti rappresentate una grande speranza: il simbolo di un amore vero, sincero e duraturo. Ne sei consapevole?
“No, non me ne rendo conto, perché per me questa è la normalità. Guardandomi intorno però capisco quanto sia difficile per i ragazzi di oggi intraprendere relazioni durature. Io vengo da una famiglia molto conservatrice, dunque da ragazza ho dato fin troppo peso a trovare subito la persona giusta. Sono stata molto fortunata, perché la ho trovata e oggi più che mai mi rendo conto del valore del nostro amore.”
Ma ora tocca alle cose più frivole (si fa per dire). La libertà è un tema molto importante anche se parliamo di abbigliamento, in particolare per i bambini. Ora che Liam è in Sicilia, la vostra terra, sicuramente avrà molto spazio per giocare sia in casa che all’aperto. Come sei abituata a vestirlo quotidianamente?
“Di questo bisognerebbe parlare con Luca, è lui che tiene tantissimo al suo look. Ha sempre voluto vestirlo da ometto e fa molta attenzione a non scadere nella banalità. Ama molto fargli indossare capi dai colori neutri. Quotidianamente, ci piace fagli indossare camicioni loose, jeans casual, magari un po’ strappati, tute e ai piedi spesso delle Jordan.
Mio marito ama particolarmente Dsquared, per questo compriamo molti capi di quella marca anche per il bambino, in particolari felpe extralarge e jeans.”
Noti che ci sono dei capi che il piccolo preferisce ad altri? Essendo un bimbo così attivo e vivace immagino che voglia indossare qualcosa di comodo che gli consenta di muoversi senza problemi.
“Per il momento non ha ancora espresso preferenze, ma non sopporta le felpe senza i bottoncini sulla spalla, perché ha la fobia di rimanere incastrato con la testa.
Il più grande terrore di Luca è che prima o poi si innamori di un personaggio dei cartoni, Spiderman ad esempio, e voglia cominciare a vestirsi come lui. Sarebbe davvero una grande sconfitta per lui.”
C’è qualche consiglio che ti sentiresti di dare a tutte le neomamme che leggono INGENIOUS e si chiedono quale sia il modo migliore per vestire i loro bambini, in particolare nel loro primo anno di vita, unendo praticità e senso estetico?
“Sicuramente consiglio di usare dei body che abbiano un’apertura laterale. Io mi sono trovata molto bene con quelli a portafoglio, che non dovevano essere indossati dalla testa. Uno dei tessuti che ho usato di più, dato che Liam è nato in inverno, è la ciniglia. È morbida, calda e comoda.
Sensazionale anche il cotone di bambù. Penso davvero che, essendo morbido e elastico, sia uno dei migliori tessuti per body.
Ho sempre puntato al massimo del comfort per il mio bimbo, ma non ho mai dimenticato di seguire le mode del momento, magari scegliendo felpe con dei tagli particolari e abbinandole con cappellini in tinta.
Altro dettaglio che ha fatto la differenza nei look di Liam sono stati i bavaglini a bandana, in tinta unita oppure con pattern moderni, mai troppo da bambino.”